Cenacolo di Gennaio 2025
Pier Giorgio Frassati, l’affettività
Carissimi, abbiamo iniziato un nuovo anno solare che è anche anno del Giubileo ordinario. Il Papa ha chiesto che questo tempo sia dedicato alla speranza. Concludendo il tempo di Natale il Signore ci invita a passare attraverso la Porta, che è Lui, per superare gli spazi limitati nel nostro io e andare incontro agli altri con cuore pacificato. In questo mese iniziamo a considerare alcune dimensioni della vita di Pier Giorgio, che sarà proclamato Santo il 3 agosto di quest’anno. Buon incontro! don Alessandro
Iniziamo con il Segno di croce. Lasciamo almeno un minuto di silenzio per entrare nella preghiera.
INNO – Verso l’alto
Cerco solo Verità per poterTi amare e non vivere a metà le giornate mie.
Perché meglio di così non potrebbe andare se il futuro resta lì nelle mani Tue.
E trovare ogni mattina dentro il Pane la presenza Tua mio Dio e respirare un «così sia», è aprire la via…
Verso l’alto, controvento, salgo dal tempo all’eternità.
Passo dopo passo, con un sì mi arrendo al tuo Amore che vita mi dà.
Verso l’alto, verso l’alto, ora, verso l’alto, ancora. Verso l’altro, verso l’altro, ora, ancora…
Tu sei luce dentro il pianto di chi non ha niente, con chi soffre io rallento perché Tu sei lì.
La fatica, sì, la sento ma sei sorprendente: negli amici e nella gente io ritrovo Te.
Ed in chiesa ogni mattina ad ascoltare la Parola Tua, mio Dio, da respirare, da cantare nel mondo perché…
Verso l’alto, controvento, salgo dal tempo all’eternità.
Passo dopo passo, con un sì mi arrendo al tuo Amore che vita mi dà. (bis)
Verso l’alto, verso l’alto, ora, verso l’alto, ancora, verso l’altro, verso l’altro, ora, ancora…
Verso l’alto, controvento, salgo dal tempo all’eternità.
Passo dopo passo, con un sì mi arrendo al tuo Amore che vita mi dà.
Verso l’alto, verso l’alto, ora, verso l’alto, ancora, verso l’altro, verso l’altro, ora, ancora… (bis)
Nell’Amore che vita ci dà (verso l’alto ora).
Dalla prima lettera ai Corinzi di San Paolo (1Cor 13,1-10.13)
Se anche parlassi le lingue degli uomini e degli angeli, ma non avessi la carità, sono come un bronzo che risuona o un cembalo che tintinna. E se avessi il dono della profezia e conoscessi tutti i misteri e tutta la scienza, e possedessi la pienezza della fede così da trasportare le montagne, ma non avessi la carità, non sono nulla. E se anche distribuissi tutte le mie sostanze e dessi il mio corpo per esser bruciato, ma non avessi la carità, niente mi giova. La carità è paziente, è benigna la carità; non è invidiosa la carità, non si vanta, non si gonfia, non manca di rispetto, non cerca il suo interesse, non si adira, non tiene conto del male ricevuto, non gode dell’ingiustizia, ma si compiace della verità. Tutto copre, tutto crede, tutto spera, tutto sopporta. La carità non avrà mai fine. Le profezie scompariranno; il dono delle lingue cesserà e la scienza svanirà. La nostra conoscenza è imperfetta e imperfetta la nostra profezia. Ma quando verrà ciò che è perfetto, quello che è imperfetto scomparirà. Queste dunque le tre cose che rimangono: la fede, la speranza e la carità; ma di tutte più grande è la carità! [Parola di Dio]
Spiritualità di Pier Giorgio: gli affetti.
La testimonianza di Pier Giorgio, il fascino della sua vita, la forza della sua fede hanno sempre goduto di una particolare attualità e universalità. Per quale ragione Pier Giorgio Frassati attrae, stimola e accompagna la nostra esistenza, soprattutto quella dei giovani? Se la risposta non può che trovarsi nella sua personale esperienza di Gesù Cristo, nella grazia dello Spirito, nella sua obbedienza alla volontà del Padre, dovremmo tuttavia precisare qualcosa di più. Pier Giorgio affascina e interroga per la qualità specifica della sua fede in Gesù Cristo: non ha coinvolto ed esaltato soltanto un particolare aspetto della vita dell’uomo, ma tutte le sue dimensioni, nella loro quotidianità e varietà. Persone di tutte le età, di vocazioni diverse – laici, consacrati, ministri ordinati – di sensibilità e attitudini differenti… tutti sperimentano nella figura di Pier Giorgio un’ inconfondibile originalità che continuamente si alimenta e cresce.
Pier Giorgio Frassati è “l’uomo delle otto beatitudini”, come lo definì Karol Wojtila, perché è il giovane che ha saputo interpretare, gustare e donare la vita nella sua profondità e multiformità, con intensità, totalità e passione così particolari da rendere la sua esistenza un’autentica guida, quasi una cartina stradale nell’ordinaria e spesso faticosa quotidianità di chi voglia tentare di seguire il Vangelo del Signore Gesù. Potremmo affermare che la santità di Pier Giorgio risplende non tanto in questo o quell’aspetto della vita, ma nella loro globalità, ricchezza e sintesi, al punto che dovremmo riconoscere che non ci sia ambito della nostra esistenza in cui Pier Giorgio non sia riuscito a entrare, con la sua tipica esuberanza e originalità. Per queste stesse ragioni siamo chiamati a rileggere la sua esperienza spirituale attraverso gli ambiti di vita, attraverso le dimensioni ordinarie del nostro cammino umano: l’affettività, l’impegno nello studio e nel lavoro, il servizio e la cittadinanza, il divertimento e la festa, l’arte e la cultura, il rapporto con il creato e lo sport.
A partire da alcuni stralci delle sue lettere, proviamo perciò a lasciarci guidare da Pier Giorgio per comprendere l’ordito della vita umana, tessendolo con la trama della vocazione in Cristo, alla luce delle sfide della cultura contemporanea. Questo ci consente di attualizzare la figura di Pier Giorgio affinché possiamo trovare in lui un modello per i tempi moderni, soprattutto per i giovani, su cui la Chiesa universale, oggi, si sta particolarmente interrogando.
Un primo snodo riguarda la corporeità nelle sue molte sfaccettature. Da sempre il corpo custodisce il senso del limite creaturale ed è dono da accogliere con gioia e gratitudine. Gli sviluppi della ricerca e delle tecnologie biomediche generano oggi una diversa concezione del corpo. Alcuni segnalano una fatica delle giovani generazioni a riconciliarsi con la dimensione della propria creaturalità. In alcuni contesti va segnalato anche il diffondersi del fascino per esperienze estreme, fino al rischio della vita, come occasione di riconoscimento sociale o di sperimentazione di forti emozioni. Inoltre la sessualità precoce, la promiscuità sessuale, la pornografia digitale, l’esibizione del proprio corpo online e il turismo sessuale rischiano di sfigurare la bellezza e la profondità della vita affettiva e sessuale.
In queste trasformazioni dell’affettività e della sessualità, Pier Giorgio è capace di parlare al cuore di tutti, soprattutto dei giovani. Il suo cuore è stato infiammato dall’amore, è un cuore appassionato, casto e aperto. La sua vita esuberante testimonia il suo lasciarsi muovere dalle emozioni senza lasciarsene però imprigionare. La sua prestanza e bellezza fisica erano espressione della sua disciplina interiore, illuminata dalla grazia. Confrontandoci con lui vediamo come sia possibile vivere in armonia le tre dimensioni della nostra umanità (cfr. 1Ts 5,23): il corpo, la razionalità e lo spirito.
C’è un fatto, tra i tanti, che lascia intuire come Pier Giorgio abbia vissuto l’unità di queste tre dimensioni. Durante le sue escursioni in montagna, si innamora di una giovane, Laura Hidalgo. Laura è una giovane della Fuci, e non è il genere di ragazza che i Frassati avrebbero visto accanto al loro figlio. Pier Giorgio sa che imporre in famiglia questa presenza vorrebbe dire far esplodere la situazione di tensione che esiste tra suo padre e sua madre. Illuminato e sostenuto dalla preghiera, decide di rinunciare al suo amore, che prudentemente non ha mai fatto neppure intuire a Laura.
Per amore dei suoi genitori, giunge a mettere da parte se stesso: «Distruggere una famiglia per crearne una nuova sarebbe un assurdo e una cosa alla quale non è neanche il caso di pensare. Sarò io il sacrificato; però se Iddio vuole così, sia fatta la sua volontà». Scrive a Isidoro Bonini il 28 dicembre 1924: […] Oggi vado a Sauze d’Oulx a provare la pista delle corse della Giovane Montagna, domani la compagnia parte per il S. Bernardo ed il mio spirito è là con essi per le duplici ragioni: perché il San Bernardo fu culla del mio sogno, ahimè!, spezzato e poi perché là v’è colei ch’io ho amato di puro Amore ed oggi rinunziando la desidero felice.
Riflessione (lasciare almeno 10 minuti di silenzio) e condivisione: Cosa mi ha colpito di ciò che ho letto? Quali sono – a mio giudizio – le dimensioni indispensabili per la vita? Quali sono le caratteristiche umane che ho coltivato di più? Dove sono carente? Quali passioni mi muovono? Cosa posso dire sulla mia corporeità? Quali sono i problemi che oggi riscontro di più nella vita affettiva? Quali sono i limiti della cura del corpo? Quali sono le rinunce necessarie per crescere in una dimensione di amore autentico? Quali sono le emozioni che mi hanno aiutato a scoprire dei lati buoni di me? Quali emozioni mi hanno, al contrario, imprigionato in me stesso? Che ruolo ha Dio nella gestione dei miei affetti e nell’impostare concretamente la mia quotidianità?
Decina del rosario: Padre nostro (insieme), 10 Ave Maria con intenzioni e Gloria al Padre.
Preghiamo con questa preghiera:
O Signore, Dio di amore e compassione, oggi mi rivolgo a Te con cuore pieno di gratitudine per le persone a cui voglio bene. Ti prego di proteggerle in ogni momento e di guidare il loro cammino con la Tua luce e il Tuo amore. Riempi la vita di pace, gioia e serenità, e dona loro la forza per affrontare ogni sfida con fede e coraggio. Signore, custodisci il cuore di chi amo, fa’ che possano sempre sentire la Tua presenza accanto, nei momenti di gioia e nelle difficoltà. Concedi loro, protezione e tutte le grazie di cui hanno bisogno per vivere una vita piena di amore e di speranza. O Dio, riempi il loro cuore di fiducia in Te, e fa’ che possano crescere nella fede, nella speranza e nella carità. Concedi loro di essere sempre circondati dall’affetto, e di trovare in Te rifugio e forza nelle tempeste della vita. O Maria, Madre di amore e protezione, veglia su tutti con il Tuo cuore materno. Intercedi presso il Tuo Figlio, e guidaci sempre con speranza verso la luce e la pace del Signore.
Segno di croce che conclude la preghiera.