Chiesa parrocchiale dell’Assunzione di Maria Vergine

La Chiesa Parrocchiale, dedicata all’Assunta, si presenta con la sua facciata “alzo a vento” in mattoni a vista che si sviluppa su due ordini sovrapposti ed è conclusa da un piccolo timpano triangolare.
Interessante il disegno delle “paraste” dell’ordine superiore motivate da scanalature e da una cornice dal pronunciato rilievo.
Sulla facciata sono ricavate cinque nicchie: due nel primo ordine e tre nell’ordine superiore. All’interno di queste si trovano cinque statue in legno e stucco, raffiguranti San Pietro e San Paolo in basso, San Giovanni Battista, Santa Maria Maddalena e nella parte alta del prospetto la Vergine Assunta.
La costruzione della nuova chiesa parrocchiale, ordinata dall’Arcivescovo di Torino Carlo Broglia nella sua visita pastorale del 1595 perché la vecchia chiesa – l’attuale chiesa di S.Giovanni del cimitero – era “campestre” e molto scomoda per il paese che si andava espandendo, durò parecchi anni dal 1598 al 1618.
Dal verbale di collaudo dell’edificio (23 ottobre 1618) risulta che la costruzione è a tre navate, solida e senza grosse mancanze, con tre altari due dei quali, laterali, di proprietà dei Piossasco, signori di Volvera.
Nella prima metà del ‘700 la chiesa, costruita su uno spazio isolato dalle altre abitazioni, viene completata con la casa parrocchiale e ampliata con la costruzione della sacrestia e del coro (1722 – 1727). I documenti d’archivio raccontano che questi ultimi lavori di ampliamento iniziati nel 1690 erano stati interrotti nel 1693 a causa “delle guerre e di altre miserie”.
Nella seconda metà del secolo XVIII° numerosi e consistenti lavori di manutenzione che trasformarono in parte la struttura originaria dell’edificio.
Nel 1768, sotto la supervisone dell’architetto Gariglietti di Pinerolo, vengono riparati alcuni cedimenti alla struttura, regolarizzate porte e finestre e rifatto il pavimento con losoni di pietra.
Nel 1776, nuovi lavori di manutenzione sotto la direzione dell’architetto Arbora di Pinerolo, obbligano al rifacimento completo del soffitto e del tetto in modo da pareggiare le finestre, collocandole in modo regolare negli squarci delle volte. In questa occasione viene rifatto tutto l’intonaco arricchendo la chiesa di cornici e capitelli.
Nel periodo tra il 1784 e il 1786 l’altare maggiore, fino ad allora in legno, viene sostituito da un altare in marmi policromi e viene costruita, sempre in marmo, la balaustra del presbiterio.
Nel 1790, su progetto dell’architetto Arbora, viene realizzato in stucco finto marmo il medaglione posto sul fondo del coro per fare da cornice all’icona di cui la chiesa è sprovvista. Nell’occasione viene rifatto il pavimento del presbiterio con “marmoline di Barge”.