OMELIA FESTA PATRONALE 2019

OMELIA FESTA PATRONALE DI SANTA MARIA MADDALENA

21 luglio 2019

50 anni fa oggi l’uomo faceva qualche passo sulla luna, pensando che la vita sulla terra si sarebbe trasformata con la sola forza del progresso e dell’intelligenza tecnica. Credevamo di farcela da soli, che tutto fosse possibile con le nostre forze, ma in questi ultimi cinquanta anni quanti problemi, fatiche, disorientamenti l’uomo ha vissuto e vive. Come cantava anni fa Renato Zero avremmo dovuto scoprire “che non c’è Dio sulla luna, ma su questa terra che trema”. In effetti dall’alto Uno – il Sole che illumina – è sceso sulla terra per chiederci di essere qui “mysterium lunae” (con un felice esempio che i padri antichi applicavano alla Chiesa), mistero della luna che riflette la bellezza di Dio… affinché l’uomo potesse trovare una luce di speranza, un futuro di gloria, una parola che salva dall’inconsistenza, dall’insignificanza, dalla banalità, oltre che dal peccato e dalla morte.

Siamo immersi nella festa della Maddalena. Per me è la 10ª volta che ho l’onore di presiedere questa celebrazione solenne con la processione che si concluderà con il rinnovo del voto fatto per la prima volta nel 1745 e che anno dopo anno il sindaco, a nome di tutta la comunità, rinnoverà anche oggi.  Allora hanno ritenuto opportuno chiedere un’aiuto speciale per la nostra terra che viveva un periodo di difficoltà… forse quelle cose sono passate ma altre si presentano; non sono solo problemi legati alla coltivazione e al bestiame (che comunque sono preoccupanti anche oggi, perché indispensabili per la vita!), ma riguardano ancora di più il cuore dell’uomo, le sue preoccupazioni, il desiderio di una vita che non è una merce di scambio, ma un dono che vale: questioni che riguardano lo smarrimento del senso del vivere e in un contesto come è anche il nostro. Nella lettera che ho scritto su Volo Vera ho augurato che questa festa patronale sia una festa vissuta con il cuore. Spiegando che nel linguaggio biblico la parola cuore va ben aldilà del sentimento, così come oggi intendiamo. È una parola che ci dice comprensione, conoscenza, memoria, fedeltà, amore, gioia, gratitudine, interiorità, autenticità di vita. Per questo andare al cuore vuol dire andare all’essenziale. Penso che questo sia il primo augurio che dobbiamo farci come comunità civile e religiosa. Secoli fa chi ci ha preceduto ha deciso di votare tutta la comunità all’intercessione di una santa: Maria Maddalena. Una donna, una passionaria, una che ha saputo seguire e ha visto i passi che Dio ha fatto su questa terra e per prima ha incontrato Gesù risorto nel giardino del sepolcro: ha incontrato la vita nel luogo della precarietà e della morte. Per questo credo che anche oggi andare all’essenziale voglia dire ritornare a guardare a Cristo come fondamento del nostro vivere civile. Allora il sindaco votò un piccolo paese per “placare la divina giustizia” a seguito di quei problemi concreti che ho citato. Questa sera e domani ci sarà la presentazione di come la Maddalena divenne patrona proprio riprendendo queste parole. Ancora oggi andare all’essenziale vuol dire riscoprire queste parole: Placare, giustizia, divina. 

Placare letteralmente vuol dire “togliere le asperità”, “rendere liscio un cammino”. In che cosa dobbiamo placarci? Quali asperità ci sono nel nostro cammino? Credo che il nostro paese abbia bisogno di evitare ciò che fa fare solo bella figura senza una ricaduta vera e duratura sulla realtà. Rischiamo di “fare cose e vedere gente” (come diceva la protagonista del film Ecce Bombo di Moretti) senza giungere a nulla. C’è la possibilità di “fare cose” per il proprio bene e non per il bene comune. Placare – oggi, per noi – vuol dire evitare le gelosie, le furberie e i sotterfugi, il pressappochismo, il “fare cose” tanto per fare, la critica sterile, l’apatia, andando al di là della logica degli orticelli così diffusa…

Giustizia è una parola che parte da “Ius – legge”, ma la supera. Non tutto ciò che è legale è buono e giusto. Cosi come non tutto ciò che è giusto è legale. In questi 50 anni ce ne dovremmo essere accorti! Giustizia è considerare ciò che è buono, vero e autentico nella vita di ogni uomo. Come riscoprici giusti, anche nella vita civile, associativa, comunitaria? Dandoci obbiettivi, rispettando il lavoro altrui, cercando di essere professionali lavorando con metodo, ma soprattutto ritornando a una vicinanza affettiva ed effettiva. Questo significa anche riscoprire il bene che fanno gli altri, il rispetto dei ruoli, la disponibilità di lavorare per lo stesso tessuto sociale cercando con le forze che abbiamo di passare dall’essere abitanti di un territorio a comunità. Questo vorrà dire domandarci: in cosa tener duro? In cosa mollare? In cosa cercare strade nuove? 

Divino/a, per ultimo, è un “aggettivo qualificativo” ancora oggi usato, a sproposito molte volte, ma di cui abbiamo bisogno oggi più che mai; infatti ci qualifica, dice una qualità, di che stoffa siamo fatti. Da quando Dio si è fatto uomo dire “umano” e dire “divino” sono la stessa cosa, due facce della stessa medaglia, l’una non può stare senza l’altra… sarebbe una falsificazione. Come rendere divino e umano il nostro mondo, il nostro paese? Come fare? Non dimenticandoci che “Se il Signore non costruisce la casa invano vi faticano costruttori”, come abbiamo pregato nel Salmo. Facendo nostro lo stile di Cristo che la Maddalena ha visto con i suoi occhi, di come Dio agisce. 

Lo stile dell’attenzione alle proposte, ma soprattuto alle persone; in un modo disattento fa la differenza. Lo stile della bontà all’interno del nostro orizzonte visivo. È facile essere buoni con chi non incontriamo concretamente, mentre è difficile non rispondere con l’insulto e alzando la voce con chi da fastidio; in un modo dalle frasi fatte questo fa la differenza. Lo stile della disponibilità a renderci conto di ciò di cui c’è bisogno e mettersi servizio; in un mondo del disimpegno e del “quanto mi dai” fa la differenza! Lo stile della passione che non può mai essere disgiunta dal sacrificio; in un modo del disincanto disperato, della comodità a tutti i costi e della ricerca unica del proprio interesse… vi assicuro, fa la differenza! 

E i santi in questo sono maestri e soprattutto testimoni. 

Santa Maria Maddalena facci camminare su questa nostra amata terra con questo stile, per riflettere come la luna questa luce che riscalda i cuori e fa vedere con occhi nuovi. Amen.